Cerca
  il titolo
 

 

 Cerca la
 località
 

 

 Scegli
 il segno
 

 

 Messaggio  
 PIAZZA AFFARI  METEO  OROSCOPO
 SMS
domenica 8
luglio 2001
 
 


 Commenti
 Primo piano
     
   CRONACHE
   Trento
   Lavis Rotaliana
   Rovereto  Vallagarina
   Riva Arco
   Pergine
   Valsugana  Primiero
   Val di Fiemme
 Val di Fassa
   Val Giudicarie
 Val Rendena
   Val di Non
 Val di Sole
     
   SPORT
     
   SOCIETA'
   Economia
   Lettere
   Cultura
   Spettacoli
   Agenda
     
   SETTIMANALI
   Agricoltura
   Arte & mostre
   Auto & motori
   Bambini
 
& ragazzi
   Internet
   Libri & idee
   Montagna
 
& natura
   Plata ladins
   Sapori
 
& alimenti
   Scommesse
   Università
 
& ricerca
     
   I NOMI DI OGGI
     


  KwSport
     Cerca la squadra


  Katalogo

 

Cerca sulla rete
In Katalogo
Nel web
 
 CULTURA
 
Un convegno sul Müller a Cembra
per parlare di sviluppo compatibile
Identità. Intesa tra modernità e tradizione



La verità
sta nel vino




di
Alessandro Dell'Aira







"Inventati un buon vino e fa' che gli altri lo bevano". C'è chi pensa che si possa inventare un buon vino, in tempi di semi fabbricati per germinare solo una stagione. E invece il vino è la verità. La qualità del vino è nella terra. L'altro giorno, a Cembra Attilio Scienza ha insistito sullo studio del genius loci, parlando di paesaggio viticolo in occasione dell'incontro tecnico www.valledicembra.doc, che non è un sito Internet ma un modo pittoresco per ricordare che esiste una doc (culturale) dell'ambiente e non solo una doc (tecnica) del prodotto. Un appuntamento su identità territoriali, sottozone, strategie promozionali per l'economia locale, nell'ambito della Mostra dei Müller Thurgau dell'Arco Alpino.

----------------------------------



L'intervento di Scienza è stato preceduto dall'introduzione di Bruno Pilzer, presidente del comitato di Cembra, che ha richiamato brevemente i contenuti e gli obiettivi del progetto territoriale; e dall'intervento di Riccardo Pastore, dell'Agriprojects di Varese, che ha tracciato una mappa per la valorizzazione e gli strumenti di promozione del territorio, facendo leva sulla cultura dell'accoglienza, sulla possibile e auspicabile sinergia tra risorse di segno e peso diverso (come il vino e il porfido), sull'apertura al pubblico delle cantine, sull'effetto positivo della buona impressione lasciata sugli ospiti e i visitatori. Strade del vino sì, ma che non siano bretelle impermeabili alla cultura del territorio globalmente inteso. Ha preso quindi la parola Scienza, che oltre a essere ordinario di viti-vinicoltura all'Università di Milano, è anche un esperto e raffinato viticoltore: la sua azienda è integrata nel paesaggio di Bolgheri, il mitico luogo dei cipressi carducciani. Scienza è partito dal termine zonazione, che è lo studio dei terreni allo scopo di valorizzarne la destinazione agricola. E' passato attraverso l'idea classica di genius loci, come identità inconfondibile di un paesaggio più o meno modificato dall'uomo, per approdare al concetto di Stimmung, e cioè di atmosfera del luogo. Anche la vite, come alimento del "genius" delle valli trentine, ha le sue particolari atmosfere che vivono nelle stagioni, nell'alternanza delle generazioni che hanno interiorizzato il paesaggio e sono intervenute sapientemente sui luoghi, facendone degli spazi vissuti, con interventi congrui, riconoscibili, inconfondibili. Guai però se, per conservare l'atmosfera, ci limitiamo a perpetuare ciò che non è più utile, trasformando il paesaggio in un museo: ciò che diviene inutile, ha detto Scienza, acquista progressivamente la qualifica di bello, e la bellezza è sempre intrisa di nostalgia. L'atmosfera di un territorio, in pianura, in pendio, in collina, è invece fondamentale: se intendiamo impiantare un vigneto, o migliorarne uno più o meno annoso senza snaturarlo, non dovremmo dimenticare gli elementi caratteristici, come un muretto, un deposito per gli attrezzi, i dettagli di spazio vissuto. Gli elementi più forti di un paesaggio - un'antica costruzione, un albero secolare -possono diventare i numi tutelari di un nuovo impianto di viti. Forse è poco efficiente, ma non possiamo sempre barattare l'efficienza con la monotonia. Uno spazio fa presto a diventare monotono, non localizzabile, irriconoscibile. Il Trentino ha la sua specificità viti-vinicola, comunque diversa da quella delle Langhe o della Sicilia. Questa sua specificità è in evoluzione, è un processo da conoscere e tenere sotto controllo (quattro secoli fa, ha ricordato Scienza citando il Mariani, c'erano luoghi del Trentino in cui la vendemmia iniziava a fine luglio). Abbiamo chiesto a Scienza se la conservazione del territorio è sempre museografia. In altre parole: siamo conservatori scriteriati, se difendiamo un vigneto dal cemento, e in genere da una tecnica o da uno sviluppo che non sono fatti per quel territorio e lo mettono a rischio? Ci ha risposto anzitutto con un rinvio a Psiche e Techne di Umberto Galimberti, e poi con una riflessione: la tecnica evolve e non possiamo ignorarla, da strumento nelle nostre mani ha finito per condizionare l'ambiente in cui gli uomini vivono, e da cui ora dipendono più che mai. Ciò però non significa che non dobbiamo difenderci dalla tecnica aggressiva, se possiamo. Questa capacità di difendersi costa. Non si tratta di un sacrificio sull'ara del genius loci. Si tratta di una strategia di sviluppo, di un investimento sicuro per le nuove generazioni, che a una terra ricca come il Trentino, ricadute a parte, risulta certamente più agevole.


 




 
Vivoscuola
 
HOME
Tin