CULTURA  
sabato 29 maggio 1999, S. Massimino  
   
VERSO L'EUROPA LEGGERA, MA FORTE

Stoccarda: secondo forum italo-tedesco Patto per dare operatività agli enti locali

Alessandro Dell'Aira

Stoccarda. «Regioni forti per un'Europa forte». Con questo slogan si è concluso il 28 maggio nella Haus der Wirtschaft di Stoccarda il secondo Forum interregionale italo-tedesco sul futuro del federalismo e del regionalismo in Europa. L'incontro ha ripreso e sviluppato nella capitale del Baden-Württemberg il primo forum di due anni fa a Riva del Garda, dedicato prevalentemente al turismo. Si dimostra così che l'Europa si fa anche partendo dalle occasioni minori, mentre nulla sorge dalle occasioni mancate. Ravenna, nella persona del presidente della sua Provincia Gabriele Albonetti, ha ricevuto a sua volta da Erwin Teufel, presidente regionale ospitante, il testimone della staffetta: un globo d'argento movimentato da due bandiere che evolvono nei colori dell'iride, creato da Mastro 7. C'è un trend ormai evidentissimo: il ruolo emergente degli Enti locali. Lo ha ricordato, penultimo nella sequenza protocollare e in un momento strategico, l'ambasciatore d'Italia a Bonn Enzo Perlot, secondo la tipica ma per certi versi anche nuova aspirazione della diplomazia italiana a sostanziare il messaggio con una decisa azione di impulso all'agire, esercitata al momento giusto anche in politica. La posta in gioco è alta: un'accelerazione da imprimere al processo storico in atto, con il coinvolgimento delle regioni dell'Europa centro-orientale. Non è un'operazione semplice, in quanto occorrerà che gli enti locali, anzitutto, veglino sul principio di Maastricht - la ben nota sussidiarietà - e che sappiano via via farsi avanti per assumere un ruolo concreto su scala europea, con un aumento delle competenze e pertanto delle responsabilità di fatto. Aprire agli enti locali vuol dire estendere il baricentro dell'Europa ad aree più facilmente accessibili ai cittadini. Se la tendenza si manterrà nei binari della dichiarazione di Stoccarda si profila un rafforzamento della cultura della mediazione fra le istanze di federalismo e le istanze di pace, nell'emergenza ma anche nella costruzione e nella ricostruzione dalle macerie europee, e non solo europee, di ogni tipo. Un contesto che legittima una breve riflessione anche sul ruolo della provincia di Trento come entità geografica e politica, pensando, da una parte, alla sua posizione di carrefour europeo, e dall'altra, alla sua antica vocazione alla cooperazione e alla solidarietà anche sul piano internazionale. Il piccolo Trentino è sempre più spesso in prima linea nella difesa dell'umanità in difficoltà, nelle contingenze più delicate e di fronte a emergenze dolorose come il Kosovo, al di là e al di sopra delle alchimie di schieramento e dei giochi di parte, secondo uno schema di disponibilità e di autonomia operativa che assume sempre di più la valenza di ciurcuito di risorse anzichè di linea di pensiero radicata in prevalenza nei valori locali, talora circoscritti e a forte tasso di omogeneità. Il secondo forum di Stoccarda ha amplificato lo schema del federalismo operativo, senza cercarne ad ogni costo la matrice, sebbene qualcuno a mezza voce abbia voluto farlo nelle battute di apertura. Il fenomeno è generale, ed è questo l'argomento migliore contro la tesi del secessionismo come esasperazione di un federalismo disatteso. Una riflessione, tra le altre, del vicepresidente della Camera Pierluigi Petrini. Le similitudini si sprecano quando si tratta di rendere un concetto nuovo o in via di rafforzamento. È stato così anche a Stoccarda quando un delegato ha parlato di un grande giardino di piante che fioriscono in vasi e in serre. Perlot, da parte sua, ha accennato all'uomo in bicicletta, più come immagine dinamica che come simbolo padano e strapaesano: un'energia concreta da spendere all'inizio, applicata a una macchima a misura d'uomo che con un minimo di abilità va lontano e si regge quasi da sé, salvo gli scarti e le pedalate più forti da assestare in certi momenti e in certi luoghi, ma con eleganza e disinvoltura. Un'Europa leggera ma forte. È stimolante e di buon auspicio che il vento spiri dal Garda, lago italiano interprovinciale e condiviso come il Bodensee, e che nella ricetta della nuova Europa ci sia più di un sapore della "regione" Trentino. Senza dimenticare, tra una pealata e l'altra, che il buon dosaggio è il segreto delle migliori minestre.



Il presidente del Baden-Württemberg, Erwin Teufel,
consegna il globo d'argento a Gabriele Albonetti,
presidente della provincia di Ravenna