La Scuola del Ponte I (2002)

Rivista-annuario del Liceo Leonardo da Vinci - Trento

(illustrato, 270 pagine, 12 euro)

e

Back from Belgium,
di Giambattista DeVille

(illustrato, 262 pagine, 13 euro)
 
sono disponibili nelle librerie di Trento
Ancora, La Rivisteria, Disertori

Come acquistarli direttamente:

  • via e-mail: Liceo Leonardo da Vinci di Trento (ldavinci@tin.it),
    indicando gli estremi del versamento comprensivo di spese postali
    (12 + 3 euro, 13 + 3 euro, 25 + 3 euro) 
    effettuato sul ccp n. 10931384
    intestato al Liceo Scientifico e Linguistico Leonardo da Vinci, via Giusti 1/1, 38100 Trento.

  • via fax: Liceo Leonardo da Vinci di Trento (0461 986257),
    allegando la fotocopia del versamento.

           Nell'effettuare l'ordine, ricordarsi di indicare chiaramente il nome e l'indirizzo.

In caso di ordini superiori alle due copie, aggiungere 1 euro alle spese di spedizione per ogni copia eccedente. 
Ai docenti e agli studenti dell'anno scolastico 2001/2002 spetta una copia gratuita dell'annuario. Al gruppo DeVille spetta una copia gratuita di Back from Belgium.  


 Nel liceo scientifico e linguistico “Leonardo da Vinci” di Trento è nata una piccola casa editrice. Si chiama “La Scuola del Ponte”. Di scuole intitolate a Leonardo da Vinci ce ne sono tante, non solo in Italia, e molte hanno per simbolo il famoso Autoritratto barbuto o il cosiddetto “Uomo di Vitruvio”, oggi più noto come “Uomo dell’Euro”.

Il nostro liceo ha scelto per simbolo il “Ponte di Gàlata”. Si tratta di un disegno contenuto nel foglio 66r del Manoscritto L dei Carnet dell’Institut de France: il progetto mai realizzato di un’opera proposta da Leonardo al sultano di Costantinopoli Bayazid nel 1502-1503. Il ponte avrebbe dovuto unire le due rive del Corno d’Oro e collegare l’antica Costantinopoli al nuovo centro di Pera.  Doveva poggiare su due possenti archi ribassati a doppia coda di rondine, che avrebbero sostenuto una struttura agilissima, alta più di 40 metri e lunga 200.  L’idea di Leonardo, perfettamente realizzabile, si ispirava ad alcuni ponti della campagna toscana e conferiva un notevole valore incrementale a soluzioni già collaudate. Un vero record per l’epoca, anche perché l’unica arcata del ponte non avrebbe ostacolato il traffico navale. L’anno scorso, nei pressi di Ås in Norvegia, a pochi chilometri da Oslo, è stata realizzata una passerella pedonale in legno lamellare di una settantina di metri, ispirata al disegno leonardesco.

“La Scuola del Ponte” ha due titoli in catalogo: l’omonimo annuario, che esprime graficamente l’immagine coordinata del progetto educativo del liceo, e la riedizione bilingue di un’opera pubblicata a New York nel 1918: Back from Belgium di Giambattista DeVille, le memorie di un tirolese americanizzato partito da Chicago nel 1915 con la missione segreta di infiltrarsi tra le linee tedesche del Belgio occupato per organizzare la fuga negli USA di migliaia di profughi. Ad entrambi i progetti editoriali hanno lavorato gomito a gomito docenti e studenti del liceo.

Perché questo nome, “La Scuola del Ponte”, per le attività editoriali di una scuola? L’idea di fondo è semplice, come la struttura portante del Ponte di Gàlata: se la rete globale ci ha abituati all’idea che si può distruggere o perdere un ponte, debole o forte, pur di salvare le relazioni e gli scambi attraverso un percorso più lungo, è vero anche che ciascun ponte è un elemento del sistema. Ne consegue che la capacità di governo di una scuola intesa come sistema di ponti si misura dalla sua capacità di presidiare tutti i ponti, partendo dal ponte più debole.

La rivista ha molte sezioni. In appendice offre le informazioni tipiche degli annuari scolastici: piani di studio, progetti didattici, elenchi dei nomi di studenti, diplomati, docenti e non docenti. La prima sezione è: Trento, la Città, la Scuola, con gli interventi del sindaco Alberto Pacher e dell’architetto catalano Joan Busquets, autore del piano della città futura, seguiti da un saggio sul Seminario Minore, di cui il liceo occupa l’antica sede. La sezione di Studi Leonardeschi precede il Dossier Grande Guerra, una serie di articoli originali in collaborazione con il Museo Storico in Trento. Due pagine di Quando la Scuola… sono di Paolo Poli, casualmente coinvolto nell’avventura editoriale. Una delle caratteristiche della rivista è che i saggi degli studenti sono integrati ai contributi di docenti ed esperti. Trent’anni fa, nelle scuole italiane, le biblioteche degli insegnanti si fondevano con quelle degli alunni. Ora che grazie all’informatica l’editoria domestica è alla portata di tutti, si può lavorare ad annuari scolastici in linea con la riforma dell’esame di Stato, dove i contributi studenteschi sono veri e propri “saggi brevi”, non ospitati ma pubblicati con i saggi degli insegnanti. Il Dossier Grande Guerra, ad esempio, propone Per 22 mesi feci il suonator, diario inedito di Valentino Erler da Verla trascritto da Flavia Clementi, alunna di una quinta scientifico e pronipote di Valentino.

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