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IL LIBRO



La Val di Non
si tinge di giallo

Ironia e brividi nella storia
di Licia Campi Pezzi
 


Licia Campi Pezzi



di Alessandro Dell'Aira



I LIBRI GIALLI sono le bestie nere dei recensori. Primo, perché vanno letti per intero. Secondo, perché si deve dire e non dire. Terzo, perché il non detto deve essere più chiaro del detto. "Qualcuno nell'ombra" di Licia Campi Pezzi, edito a Trento da Curcu & Genovese, non si sottrae alla regola. C'è un mistero nel castello e qui non se ne può parlare, altrimenti l'incanto svanirebbe. Il castello non è scozzese, è un castello trentino di fantasia in riva al gelido lago di Santa Giustina, che ha una parte non piccola in tutta la storia. C'è un maresciallo dei carabinieri che si nutre di surgelati e scatolette e somiglia tanto poco al maresciallo Rocca di Gigi Proietti da sembrare il nipote scavezzacollo ma di sani principi del mitico Vittorio De Sica maresciallo di Pane amore e fantasia. Nel castello sul lago c'è una stangona di baronessa bionda mozzafiato e perbene, c'è una governante tedesca implacabile che fa una brutta fine prima ancora che si possa sospettare di lei, c'è una prof imbranata di tedesco che rischia di rompersi l'osso del collo cadendo da un ciliegio mentre è ospite del castello con una sorella più giovane e ancor più precaria, c'è un figlio dei fiori di mezza età vicino di casa della baronessa che trappola con gli angeli new age e con i decotti d'erbe della Val di Non, c'è il diario ritrovato di un caporale della Wermacht a guardia del tesoro nel castello fino all'aprile del 1945, c'è un sostituto procuratore in gonnella con i brillantini nella montatura degli occhiali che rompe sempre le uova nel paniere al maresciallo e non vede l'ora che il caso si chiuda per andarsene in vacanza sul Nilo.

C'è posto anche per la ferrovia Trento-Malè, chiamata come va chiamata e cioè Vaca nonesa, e per mamma Provincia, ansiosa per le sorti dei suoi castelli. Ma il mistero non è questo. Il mistero del castello inventato da Licia Campi Pezzi riguarda un tesoro che c'è e forse non c'è, e se c'è non si trova, e quando il tesoro si trova il mistero si fa più fitto. La vena ironica dell'autrice traspare dal modo in cui valorizza il ridicolo delle situazioni banali tutt'altro che misteriose, e che gratta gratta sono il vero mistero dell'esistenza. In altre parole, se gli indizi alla fine collimano e i pezzi della storia vanno al loro posto ciò non si deve solo alle intuizioni di chi indaga ma in larga misura alle curiose combinazioni del vivere. Il maresciallo Martini lo sa, e alla fine trionfa ma non del tutto. Ciò che lo rende simpatico è la coscienza, anzi la certezza d'essere povero ma bello e abilissimo nel cacciarsi nei guai dopo un successo parziale. Questa sua prerogativa emerge con maggiore evidenza, e con qualche vena di narcisismo, nelle pagine centrali del libro, quando il narratore è lui stesso.

Licia Campi Pezzi, di Denno, trentatré anni, una laurea in scienze politiche, è vicesegretario comunale di Campodenno ma la sua vocazione è la scrittura narrativa ispirata a fatti e personaggi del Trentino. Ha già pubblicato "Un muro di ghiaccio", romanzo ispirato alla storia dell'aristocratica Aurora von Trapp e del suo amore impossibile per l'irredentista Amedeo Mosna. "Qualcuno nell'ombra" è il suo debutto nel genere poliziesco, universo narrativo complesso, con stilemi e ritmi propri, in cui l'intreccio conta di più della trama e il fluire della narrazione richiede un mestiere consumato, un'inventiva che conti e lavori più della fantasia. "Qualcuno nell'ombra" non è la Trappola per topi di Agatha Christie, e questa è la prima ovvietà. La seconda ovvietà è che imbastire e organizzare un romanzo giallo intorno al mistero di un castello può sembrare una partita persa in partenza. Visto che poi qualcuno nell'ombra c'è sempre, in ogni giallo degno di questo nome, e siccome non è mai un mistero per nessuno quanto contino i soldi e la roba in pianura, in riva al mare e in montagna, ci sembra che la partita vinta da Licia Cambi Pezzi, anche nel titolo del suo giallo, sia stata quella di giocare con l'ovvio per tenere avvinto il lettore a una storia originale e gradevole.

Licia Campi Pezzi, Qualcuno nell'ombra. Romanzo giallo.
Curcu & Genovese, 286 pagine, 10 euro.


 
 
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