Fernando Pessoa

«Foi um momento em que..»

«Un momento c'è stato...»
(9 marzo 1934)




Riccardo Cucciolla nella parte dell'Ispettore Lavardin, con Amy Werba

 


 

È una lirica raffinatissima, rarefatta come la sensazione che descrive.
Il poeta avverte una mano che lo sfiora, occulta ma consolatoria.
Un'altra lirica di Pessoa, scritta nello stesso giorno,
parla di un angelo che con le ali smuove la brace del caminetto.

 

 

Germana Tanger
 
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Riccardo Cucciolla

 


Foi um momento
O em que pousaste
Sobre o meu braço,
Num movimento
Mais de cansaço
Que pensamento,
A tua mão
E a retiraste,
Sentí ou não?

Não sei. Mas lembro
E sinto ainda
Qualquer memória
Fixa e corpórea
Onde pousaste
A mão que teve
Qualquer sentido
Incompreeendido,
Mas tão de leve!...

Tudo isto é nada,
Mas numa estrada
Como é a vida
É  muita coisa
Incompreendida...

Sei eu se quando
A tua mão
Senti pousando
Sobre o meu braço.
E um pouco, um pouco,
No coração,
Não houve un ritmo
Novo no espaço?

Como se tu,
sem o querer,
Em mim tocasses
Para dizer
Qualquer mistério
Súbito e etéreo,
Quem nem soubesses
Que tinha ser.

Assim a brisa
Nos ramos diz
Sem o saber
Uma imprecisa
Coisa feliz.









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Riccardo Cucciolla


Un momento c'è stato
in cui mi hai posato
sul braccio,
in un gesto
di riflessione più che
di stanchezza,
la mano
e l'hai ritirata.
Ho indovinato o no?

Non so. Ma ricordo
e sento ancora
qualche memoria
fissa e corporea
dove hai posato
la mano con
un certo senso
non capito
ma così lieve!...

Tutto ciò è niente,
ma in una strada
come la vita
c'è molta di materia
non capita...

Chissà se e quando
la tua mano
ho sentito posarsi
sul mio braccio.
E un poco, un poco,
sul cuore.
Non c'era un ritmo
nuovo nello spazio?

Come se tu,
senza volerlo.
mi avessi toccato
per rivelare
qualche mistero
improvviso ed etereo
di cui neanche conoscevi
l'esistenza.

Così la brezza
fra i rami dice
senza saperlo
un'imprecisa
cosa felice.

trad. alessandro dell'aira