«Como
Pirandello, o nosso Machado de Assis
explorava constantemente um
humour lúgubre,
deleitando-se por isso em surpreender as
manifestações do egoísmo humano
através de coisas funerárias» (Eugenio
Gomes)
(AA.VV., Machado de
Assis na palavra de,
Salvador Bahia, Livraria Progresso
Editora, 1958, p. 73)
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JOAQUIM MARIA MACHADO DE
ASSIS (Rio de Janeiro
1839 1908), grande scrittore
brasiliano della fine
dellottocento, dava ai suoi libri
una parvenza di rispetto umano e di buone
maniere, per potere, protetto da questa
apparenza, smascherare, investigare,
scoprire il mondo segreto
dellanima, per poter ridere della
società ed illustrare i lati più strani
della personalità umana. La sua prosa,
elegante e discreta, il suo tono
umoristico e, nello stesso tempo,
accademico preparano sempre per il
lettore le sorprese più inaspettate. Il
suo essere moderno e attuale deriva dal
suo stile atemporale definito da molti
critici come stile raffinato ed ironico.
Con Memórias
Póstumas de Brás Cubas1
che, per la
ricchezza delle tecniche sperimentate,
divenne quasi un breviario delle varie
possibilità narrative della sua nuova
visione del mondo, Machado scoprì,
ancora prima di Pirandello, che la
condizione del personaggio nella
narrativa non dipende né dalla sua
fissità psicologica, nè dal suo essere
tipo.
Chiamandolo, come fece Pirandello,
sentimento del contrario e
partendo da Memorias Póstumas,
si può giungere ad un processo di
inversione parodistica dei codici
tradizionali che il Romanticismo aveva
fatto circolare per quasi un secolo.
Andando al di là della visione
umoristica e filosofeggiante di questo
romanziere del Segundo
Reinado locale e nello stesso tempo
universale, si nota che nella sua opera
cè molto dellessere multiplo
e impalpabile di Pirandello.
I parallelismi tra i due scrittori sono
numerosi. Machado, ad esempio, paragona
il mondo ad un ballo di vestiti
affittati. Certi problemi della vita
dice - nascono dal contrasto tra
uomini e vestiti. Ci sono vestiti su
misura che valgono quanto costano e
vestiti troppo larghi o troppo stretti
che danno fastidio a chi li indossa.
Anche Pirandello realizzò uno studio
sullo stesso tema, nel racconto Marsina
stretta, in cui narra la storia di
un professore tormentato dal fatto di
dover indossare un vecchio frac diventato
ormai troppo stretto.
Nel racconto di Machado O Alienista troviamo
unanticipazione di quello che è il
pensiero pirandelliano e cioè
lumorismo trascendentale dello
scrittore siciliano: [...]
O Alienista, sob a sua aparência leve e
um tanto caricata, encobre a sátira mais
feroz de tôda a sua obra [...] dando uma
ressonância inédita ao humour,
aproxima-se, ao meu ver, do humorismo
transcendente de Pirandello em suas obras
mais representativas. [...] (Meyer, 1958,
p. 57)
Il vero umorismo
trascendentale, quello che ci trascina
direttamente nel mondo dellassurdo,
lo troviamo per la prima volta proprio in
questo racconto in cui non esiste alcun
equilibrio perchè si entra nel regno del
delirio sistematico, della logica
dellassurdo. (Meyer, 1958,
pp. 54-56)
O Alienista che, dietro la sua apparente
leggerezza, fa risaltare uno humour
analogo a quello trascendentale di
Pirandello che, ad un certo punto, si
confonde con la tragedia, rappresenta la
satira più feroce di tutta lopera
di Machado.
Lumorista trascendentale non urla,
ride ed il suo riso è una forma di
protesta, un modo per rifugiarsi nella
pazzia dellassurdo. Lumorismo
trascendentale non conosce i limiti
delletica, è al di là del bene e
del male perchè ha spezzato le catene
che lo legavano alla solidarietà umana.
Vuole mostrare, dietro lapparente
logica delle cose, lassurdo di
tutto.
La chiave dello stile di Machado de
Assis, lessenza del suo umorismo,
quel certo non so che che dà
vivacità alla sua prosa è il processo
di non identificazione. (Schwarz, 1982,
p. 316). Lelemento formale di base
nei romanzi della seconda fase dello
scrittore brasiliano, è, infatti, il
narratore volubile, quello che cambia
sempre posizione, che percorre un insieme
di posizioni, ripete lo stesso percorso
fino alla nausea, ma non si identifica
mai con nessuna di queste.
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UNO
DEI PROBLEMI FONDAMENTALI rappresentati
nellopera di Machado è quello
dellidentità: Chi
sono? Cosa sono? Queste
ed altre domande si trovano in molti suoi
racconti e romanzi in cui viene
rappresentato il problema della divisione
dellessere e dello sdoppiamento
della personalità. (Candido, 1970, p.
23)
Per Machado, come per
Pirandello, lIO è un labirinto in
cui si annega e che ci allontana
dallarmonia del creato. (Collura,
2003). Siamo tutti schiavi del principio
di identità, costruiamo il nostro
sistema e ne rimaniamo imprigionati.
Lo scrittore brasiliano si pone
leterna domanda del chi siamo, da
dove veniamo e dove andiamo, come farà
più tardi anche Pirandello che
affronterà questo tema nel suo romanzo Uno,
nessuno e centomila, in cui il
protagonista, perdendosi nel labirinto
della propria interiorità, alla
spasmodica ricerca della sua vera
identità, arriva con le sue sole forze
ad una verità assoluta, quella che gli
fa avvertire la presenza di due anime
nello stesso individuo.
Già Machado aveva identificato
nellessere umano due
anime, due facce di una stessa
medaglia: lanima esterna che è
quella che mostriamo al mondo e
lanima interna che ci appartiene e
che teniamo nascosta gelosamente dietro
una maschera.
Egli aveva rappresentato il tema delle
due anime, in maniera magistrale, nel
racconto O Espelho, in cui un
Alferes della Guardia Nazionale va a
trascorrere un periodo di tempo nella
fazenda della zia che, orgogliosa di
questo nipote, obbliga gli schiavi a
rivolgersi a lui, chiamandolo sempre
Signor Alferes.
Luniforme, che lo contraddistingue
socialmente, diventa per lui una seconda
anima. Quando la zia parte per un
viaggio, lAlferes rimane solo
perchè anche gli schiavi ne approfittano
per fuggire. Solo e senza il coro degli
schiavi, che ripete continuamente
Signor Alferes, il giovane
arriva al punto che, guardandosi allo
specchio, non riconosce più la sua
immagine. Pensa allora di indossare di
nuovo luniforme e finalmente,
guardandosi allo specchio, si riconosce
nel suo status sociale.
La divisa rappresenta,
quindi, una delle due anime
dellAlferes, anime che tutti noi
abbiamo, almeno secondo lopinione
del narratore che conclude dicendo che,
senza gli altri, non esistiamo, siamo
nessuno. (Candido, 1970, pp. 23-24)
Quelle che Machado chiama le due
anime: lanima interna e
lanima esterna, Pirandello le
chiamerà più tardi il Dio di
dentro e il Dio di
fuori. Lo scrittore siciliano
abbandonerà, ad un certo punto della sua
vita, il Dio di fuori per recuperare il
Dio di dentro. (Collura, art. cit.)
Un altro problema affrontato da Machado
è quello della pazzia, egregiamente
rappresentato nel racconto O Alienista,
storia di un medico che, aperto un
manicomio, in poco tempo lo riempie di
pazzi. Quasi tutta la città, infatti,
viene ricoverata ed è a questo punto che
il medico rivede e corregge la sua
teoria. Fa liberare gli internati e
ricovera le persone equilibrate, che
essendo uneccezione, in realtà
sono una anormalità. Questa minoranza di
persone viene sottoposta alla terapia
della seconda anima, ognuno, cioè, viene
tentato da qualcosa a cui non sa
resistere e finisce per cedere,
mettendosi così allo stesso livello
della maggioranza. Il manicomio, alla
fine, rimane vuoto. LAlienista
capisce, finalmente, che i germi dello
squilibrio si erano manifestati
facilmente perchè erano già latenti
nelle persone, quindi il merito della
loro guarigione non era dovuto alla sua
terapia. Conclude che non esiste un solo
uomo normale capace di resistere alle
tentazioni, alle manie. Analizzandosi
capisce che è proprio il suo caso e
decide di ricoverarsi volontariamente nel
manicomio, dove muore alcuni mesi dopo.
La domanda sorge spontanea: chi è il
pazzo?, oppure: siamo tutti pazzi?
Questo racconto ed il precedente di
Machado anticipano alla fine del sec.
XIX, ciò che avrebbe reso celebre
Pirandello negli anni Venti.
.......
1 È uno
dei tre romanzi più famosi di Machado.
Essi facevano parte della cosiddetta
trilogia: Memorias
Póstumas, Dom
Casmurro e Quincas
Borba.
Riferimenti bibliografici
(1)
Bosi, Alfredo, Machado
de Assis, O Enigma do Olhar,
São Paulo, Editora Atica, 2000.
(2) Schwarz, Roberto, in Una
Tavola Rotonda su Machado de Assis,
a cui ha partecipato un gruppo di
specialisti dellopera dello
scrittore, svoltasi nella sede della Casa
Editrice Atica, il 14.11.1980, intervento
inserito in Antologia
Estudos di Bosi Alfredo et alii,
Machado de Assis, São Paulo, Ed. Atica,
1982.
(3) Candido, Antonio,
Varios Escritos,
São Paulo, Livraria Duas Cidades, 1970.
(4) Collura, Matteo, Pirandello
assassino dellidentità,
articolo pubblicato sul Corriere della
Sera del 7.1. 2003.
(5) Meyer, Augusto, Machado
de Assis 1935-1958,
Rio de Janeiro, Livraria S. José, 1958.(Francesca
Barraco Torrico)
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